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STORIA DELL’EX CASA DEL FASCIO da un eccezionale documento del 1936 (lettera del Podestà di Barzanò al Prefetto di Como)

Segue  un’intervista a Luigi Pirovano, quando negli anni ’30 Barzanò era il centro attrattivo della brianza


Documenti storici

Comune di Barzanò  Provincia di Como

Oggetto: Casa del Fascio “ Arnaldo Mussolini” 25 gennaio 1936 XIV°

A Sua Eccellenza Il R° PREFETTO di Como



Mi è dovere,sottoporre all’Eccellenza Vostra il problema riguardante l’acquisto della locale Casa del Fascio da parte del Comune, le cui vicende che erano a conoscenza del di Lei eccellente predecessore e degli uffici Amministrativi dell’On.R.Prefettura, vengono sottoposte per la prima volta all’attenzione dell’E.V.

Nell’anno 1932, la Società Anonima Immobiliare Casa del Fascio, costituitasi nel comune suddetto, ed avente a disposizione un capitale di circa L. 150.000 ( ammontare di pubblica sottoscrizione Cittadina) costruiva la Casa del Fascio composta:

a) di un vasto locale per i rapporti del Direttorio del Fascio di Combattimento.

b) di un salone per rappresentazioni teatrali e cinematografiche con annesso moderno palcoscenico

c) di una grande palestra per l’addestramento ginnico dei giovani

d) di una sala riunioni per i Giovani Fascisti

e) di locali di abitazione del custode.

Tale Società poteva così procurare alla cittadinanza, la suddetta Casa del Fascio, necessità che per la mancanza di locali nell’Edificio Comunale, era fortemente sentita prima della fusione dei Comuni anno 1928) non poteva oltre essere rimandata anche per la nuova fisionomia assunta dal Comune (abitanti 5726) dopo tale fusione.

I lavori di costruzione hanno reso non indifferente sollievo alla disoccupazione, creatasi dalla chiusura del massimo stabilimento locale (S.A. Fratelli Figliodoni) avvenuta in tale epoca, chiusura che purtroppo permane.

I componenti del Consiglio di amministrazione, preoccupati della situazione che si andava determinando, credevano allora di rimediare con i seguenti proventi:

a) ricavo di una Lotteria con premio di un’auto Balilla che avrebbe dovuto fruttare …..L. 40.000

b) contributo del dopolavoro locale, ripartito in 3 annualità……L.20.000

c) una pesca di beneficenza…..L.12.000

All’atto pratico tali proventi vennero a mancare quasi totalmente, per tante cause, prime far tutte, la crisi industriale che veniva peggiorare quella dianzi accennata.

Chiamato nel novembre 1934 a reggere le sorti del Comune, mi sono subito preoccupato di trovare una sistemazione della gestione passiva lasciata dalla predetta S.A. Immobiliare Casa del Fascio, ed ammontante a L.261.547,35  e ho potuto convincermi che non vi era altra soluzione, all’infuori del passaggio della proprietà al Comune e col desiderato minore aggravio possibile.

Provocai allora una riunione nel consiglio d’Amministrazione della S.A. Immobiliare Casa del Fascio e del locale Direttorio del Fascio al quale sottoposi il seguente:

PROGETTO DI LIQUIDAZIONE DELLA  SOC.AN. IM. CASA DEL FASCIO” di BARZANO’

Debiti Insoluti     ….L. 261.547,35

Di cui a rimborsarsi totalmente perché rappresentati da prestiti in contanti alla S.A.I.:

A Banca di Lecco  …..L. 76.000

“ Cav. Ercole Fontana  ….L. 20.697,35

“ Cav.Uff.Rag. Riccardo Bianchi……L. 4200

“ Dott. Edoardo Pozzi…..L. 1700

“ Cooperativa di Consumo Barzanò…..L. 8000

L.110.597,35

Partite dei creditori per forniture e prestazioni  ………..L. 150.950

Importo parcella Ing.Bollini esposta in prospetto per 13.000 ma ammontante a L.15.000 circa e da liquidarsi in separata sede perché ritenuta non conforme ai precedenti accordi  L. 13.000

PARTITE INSOLUTE E I FORNITORI …….L.137.950

Da liquidarsi sulla base del 70% ossia in L.96.565

——————————————————————————————————-

Dovevasi provvedere al pagamento con mezzi ordinari di Bilancio ossia:

L.20.000 col fondo di cui all’art.115 del Preventivo 1934, che doveva servire per l’ammortamento del mutuo ed obbligazioni e tuttora disponibile

L.30.000 con lo stanziamento di L.35.000 fatto al Bilancio Preventivo 1935 ( art.120)

L. 46.565 con apposito stanziamento da farsi nel Bilancio Preventivo 1936 tenuto calcolo che in detto anno vine a liberarsi il Bilancio dello stanziamento di L.32.570 ( art.100 Bilancio 1935)   Totale  L. 96565

 

Eccellenza nel rassegnare all’esame dell’On. G.P.A. le deliberazioni n° 1-2-3 in data 10 corrente, che riflettono appunto i provvedimenti finanziari per la soluzione del problema, mediante l’acquisto da parte del Comune, mi è dovere invocare l’alto interessamento dell’E.V. al fine di poter ottenere una sollecita approvazione che possa permettere al liquidatore della Società Anonima Immobiliare Casa del Fascio di procedere al pagamento dei fornitori che concedettero notevoli sconti con la promessa di vedersi in breve tempo liquidati le loro partite di credito.

Mi è dovere alfine di far presente all’E.V. la convenienza dell’acquisto, quale risultante dalla perizia dell’Ingegnere Andrea Bellini, documento che ho ritenuto opportuno non citare nel contesto della delibera n° 1 per non pregiudicare oltre i rapporti che a seguito dell’acquisto, dovranno intervenire fra questa Amministrazione Comunale e quella finanziaria, agli effetti della Tassa sul trapasso di proprietà, per il che, a suo tempo, nell’esclusivo interesse del Bilancio Comunale dovrò richiedere l’autorevole appoggio dell’E.V. nei riguardi dell’Intendenza di Finanza.

Con il massimo profondo ossequio

IL PODESTA’

( Dott.E.Pozzi)

 

 

STORIE DI BARZANO’: i ricordi di un ragazzo barzanese del 1926

Quando negli anni 30 Barzanò era il Centro attrattivo della Brianza

Gli spettacoli teatrali, culturali,sportivi nel Cineteatro di via Sirtori

intervista a Luigi Pirovano di Valentino Crippa

Luigi Pirovano classe 1926 è uno di quei ragazzi barzanesi nato fra le due grandi guerre che con il suo sguardo di bambino ha visto inaugurare nel 1932 la Casa del Fascio. Ricorda bene negli anni successivi , le iniziative sportive,artistiche,teatrali che vi si svolgevano. Avvenimenti di alto livello con artisti di fama nazionale e internazionale che esercitavano un forte richiamo anche sulla popolazione dei comuni vicini compresi Missaglia e Casatenovo.

Barzanò del resto era già di per se diventato un comune importante perché nel 1928 erano stati aggregati Cremella,Viganò e Sirtori. La popolazione complessiva  superava i 5700 abitanti.

In che zona del paese risiedevi da ragazzo?

“ Io abitavo con la mia famiglia nell’edificio al secondo piano che ospita oggi “ Il Baretto” in Piazza Fratelli Besana. A poche centinaia di metri ho avuto il privilegio di  vedere da vicino gli avvenimenti che cambiavano la storia del paese” Oltre all’inaugurazione  della Casa del Fascio, vedevo i lavori di costruzione della nuova strada provinciale Lecco-Oggiono-Monza che  fù inaugurata nel 1933.  I sassi per fare il fondo di questa strada venivano prelevati dalla roccia che si trovava sul retro dell’edificio che ospitava la caserma dei carabinieri in via Sirtori.

Il materiale veniva trasportato con l’impiego di carrelli su rotaia. Quando il cantiere era fermo nei giorni di festa noi ragazzini ne approfittavamo per divertirci. C’era chi ci saliva sopra e chi  spingeva. Grazie alla pendenza con questi carrelli  arrivavamo fino a S.Feriolo.

Quali sono i tuoi ricordi riguardo al cineteatro della Casa del Fascio?

Sul cineteatro di via Sirtori, mi ricordo l’apprezzamento che le compagnie musicali e teatrali riconoscevano all’eccezionale acustica di cui era dotato l’edificio. Erano tutti molto contenti di esibirsi in questo luogo perché lì la loro arte veniva pienamente valorizzata. Contenti gli artisti e contenti gli spettatori.

La voce poi girava negli ambienti artistici e le esibizioni erano sempre più qualificate e apprezzate.

Il palco del teatro era molto ampio.Vi trovavano posto sia i numerosi camerini per gli artisti sia i teli per i cambi di sceneggiatura. Insomma un teatro che non aveva nulla da invidiare a quelli di cittadine più grandi.

Barzanò grazie a questo edificio era veramente divenuto un centro attrattivo e lo era innanzitutto per le iniziative culturali e artistiche, ma anche sportive. Non dimentichiamo che nella palestra sono cresciuti atleti di levatura nazionale. Non dimentichiamo che a Barzanò c’era la Banda musicale e anche una compagnia teatrale amatoriale che si esibiva nel cineteatro.

Ci sono avvenimenti che ti sono rimasti particolarmente impressi?

Sì, uno degli spettacoli che più mi è rimasto nei ricordi,è stato un programma di tre serate fatto da un prestigiatore  e illusionista si diceva di fama internazionale. Uno spettacolo che che oggi si vedono spesso in tv ma molto raro a quei tempi.

Nella prima serata fece illusionismo. Sul palco faceva salire gruppi di tre -quattro persone, li ipnotizzava e gli faceva fare i giochi che lui gli comandava.

Le autorità presenti esprimevano dubbi sostenendo che tutto era già preparato prima, sia i giochi  che  le persone scelte. Allora il prestigiatore rivolgendosi a queste persone gli disse: qui abbiamo una sala piena di pubblico, sceglietene voi uno che conoscete… La scelta cadde su ”Nino”che fu invitato a salire sul palco.A questo punto il prestigiatore rivolgendosi alla platea disse  “ …questa sera Nino non farà niente, ma domani sera da casa sua prenderà una carriola e a piedi la porterà in questa sala alle 21 in punto…”

 

Il giorno dopo nonostante che le persone vicine fecero di tutto per distrarlo portandolo anche fuori paese, quando si avvicinò la sera non si poteva più tenerlo e hanno dovuto lasciarlo in pace.

Verso le 20.30 si è messo a girare per il cortile per prendere una carriola e a piedi si è incamminato verso la Sala del Cinema e alle 21 in punto entrò.

Salì sul palco accompagnato. Era presente anche il dottor Passarelli il quale prima del risveglio

ha voluto controllarlo constatando che era in stato di ipnosi. Quando Nino si è svegliato non sapeva niente di quanto successo.

Nel terzo giorno del suo programma al mattino il prestigiatore si fece seppellire in una buca a una profondità di un metro ed è rimasto sotto fino alle otto di sera chiudendo così l’ultimo spettacolo.


7 Comments Add Yours ↓

  1. Luigi #
    1

    mio padre mi diceva che Barzanò è stato uno dei primi paesi a avere il cineteatro. Quando parlava del teatro di Barzanò era orgoglioso e si sentiva nelle sue parole… SIAMO STATI I PRIMI A AVERLO!

  2. 2

    Nell’ultimo Studio di fattibilità che verrà inviato alla Sovrintendenza a Milano come ha detto il Sindaco in un articolo del 3 marzo scorso su Casateonline, questo argomento è affrontato nel capitolo AREE ESTERNE dove è scritto:..”per motivi di sicurezza tutta l’area di pertinenza deve essere recintata. Nel tratto antistante il corpo principale (facciata storica dell’edificio) detta recinzione verrà arretrata rispetto all’attuale filo stradale per consentire l’individuazione degli spazi di sosta per visitatori e alcune auto di servizio. Lungo il confine laterale (proprietà Bertarini) verrà realizzata una tettoia per il ricovero dei mezzi…”
    E’ chiarissimo quindi che i 40 posti auto al contorno dell’ ex Casa del Fascio non sarebbero più a disposizione per nessuno.
    Sarebbero esclusivamente al servizio della Tenenza e dei suoi visitatori.

    VALENTINO CRIPPA consigliere comunale Impegno Civico

  3. Mary #
    3

    Vi chiedo cortesemente di farmi sapere se i posti auto per chi lascia il mezzo e prende i bus per recarsi al lavoro ci saranno ancora.

  4. luca #
    4

    C’è chi farebbe carte false per avere uno spazio così. E noi lo vogliamo buttare via ? Roba da matti…!

  5. marco #
    5

    Grazie al Barzanese.Queste notizie sono interessantissime. Scavando nella storia
    ritroviamo le risposte a tanti interrogativi. Ad esempio cosa è che fa attrattivo un paese
    rispetto a un altro. E per sapere cosa fare in futuro è ottima cosa sapere ciò che è stato fatto in passato.

  6. Guido #
    6

    Ma perchè non riadibirlo a teatro o salone cinema?
    Per i ragazzi di Barzano’ manca proprio una struttura simile.

    Spero che il Sindaco Franca Colombo ci pensi bene!!!

  7. Edoardo #
    7

    Molto interessante questo documento. La storia di questo edificio dovrebbe essere di stimolo per un ripensamento da parte dell’Amministrazione Comunale circa il futuro dello stesso. Destinarlo a tenenza dei carabinieri significa cedere questo edificio, originariamente adibito ad altre funzioni, allo Stato ignorando così il sacrificio dei Barzanesi che a suo tempo si spesero per renderlo un bene di proprietà dei barzanesi. E in qualche modo, adibire un simile edificio a tenenza comporterebbe un ripensamento della struttura stessa, dei suoi spazi interni ed esterni…caro Sindaco, ma ne vale proprio la pena?



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