Un nostro concittadino, con la passione di visitare i mercatini di antiquariato, ha scovato su una bancarella di ferri vecchi un pregevole e alquanto raro ricordo di una gara di tiro a segno disputatasi nel Comune di Barzanò nel lontano 1906.
Si tratta di un manufatto in lega di metalli realizzato mediante uno stampo cosiddetto a conchiglia
del peso di circa 500 grammi.
Sul lato superiore è rappresentata una carabina sormontata da un’aquila e sul lato inferiore è ripro-
dotto lo stemma del Comune di Barzanò con poco più sotto la seguente scritta:
“ RICORDO VII GARA PROVINCIALE – BARZANO’ MCMVI “
Si tratta sicuramente di un riconoscimento consegnato in occasione di quella gara di tiro a segno che
ricorda il successo di un anonimo partecipante.
Ne riproduciamo l’immagine che gentilmente il ns. concittadino ci ha fatto pervenire.
Di seguito pubblichiamo anche un po’ di storia del tiro a segno che il ns. lettore ha voluto fornirci
per completezza di argomento.
L’abilità nel colpire un bersaglio, fin dall’antichità ha sempre dato lustro ed onori, e il tiratore che
emergeva era tenuto in grande considerazione.
Il tiro a segno in Italia nacque e fu incoraggiato soprattutto in seno a delle organizzazioni che molto
avevano a che vedere con i moti risorgimentali.
Vero e proprio artefice, che volle fortissimamente si costituissero delle compagnie di tiratori, fu proprio Giuseppe GARIBALDI.
L’arma che allora andava per la maggiore era la carabina federale svizzera mod. 1851.
Quest’arma, in assoluto la più precisa di tutte, era di piccolo calibro (10,4) e veniva fabbricata dalla Confederazione Svizzera per armare il proprio esercito.
Costava allora 3 volte di più di una qualsiasi altra arma d’ordinanza.
Quanto potessero valere pochi ma ben armati ed addestrati uomini messi nei punti strategici Giuseppe Garibaldi lo sapeva bene.
Ed infatti la compagnia dei Carabinieri Genovesi (così denominati appunto perché muniti di formidabili carabine di precisione) la troveremo puntuale in tutti i fatti salienti delle guerre d’indipendenza ed ovunque ci fosse Garibaldi.
Il tiro a segno, come sport organizzato, prese piede in Italia nel 1859 con la formazione in Lombardia di comitati che nell’anno successivo si riuniranno in “Associazione Nazionale” sotto la presidenza di Giuseppe GARIBALDI; nel 1861 con l’avvento del Regno d’Italia, sotto il Ministero RATTAZZI, fu istituito per legge il Tiro a Segno Nazionale.
Si ha ragione di ritenere che anche nel nostro territorio, verso la fine dell’ 800 o inizi del ‘900, sorsero delle associazioni di tiro a segno con delle aree destinate alla pratica di questa disciplina.
Le tracce storiche di queste attività si possono ancora oggi osservare sia nel nostro paese (Località Bersaglio) al confine tra Barzanò e Sirtori, sia ad Oggiono e Missaglia tanto per citare alcuni paesi a noi limitrofi.