In occasione della festa della donna pubblichiamo molto volentieri ” LA DONNA DEL SECOLO SCORSO” una poesia della signora Cazzaniga Franca di Torricella.
Nelle rime della poesia in dialetto, vengono messi in evidenza i sacrifici cui era sottoposta la donna del secolo scorso.
Il Barzanese ringrazia l’autrice per aver messo a disposizione di tutti i cittadini i suoi ricordi che rappresentano parte importante della memoria storica della nostra comunità.
8 MARZO 2012
La Dona del secul pasà
A uservà ul lavurà de la dona del nofcent,
te par che i ann ne sia passà ducent.
Ul lavurà l’eva tot so i so spall:
la cà, la tera, ul lavà, i malà e i bagai.
Una quai ciciarada la passava dent,
ma… attenziom a minga fa perd la pascienza ai parent.
Lur donn ul “Baretto” che l’even minga sott a cà,
se daven l’appuntament a la funtana per lavà.
Purtaven ul cavagnò di pagn e ul “brelen”,
per lavà senza bagnà vestì e scusalen.
Quant el piuveva lavaven al segion,
tiraven so l’acqua cun la siela dal puzzom.
Gheva la zia Gina che la meteva i pezz in di lenzo:
de quel de prima gheva po un pezzo.
Tutt a man la fava sti punt, e ul lenzo quadretà,
l’eva una beleza geumetrica de cuntemplà.
Quand gheva i cavalè duveven catà la foia,
dag de mangià per prucurà la seda nova.
Vestiven de scur, perché i culur even minga seri:
la giuventu d’inco, al cuntrari la vor a pena abiti neri.
FRANCA CAZZANIGA
“brelen”= piccolo inginocchiatoio di legno per non bagnarsi
“cavalè”= bachi da seta
8 MARZO 2012
La Donna del secolo scorso
A osservare il lavoro della donna del novecento
ti pare che di anni ne siano passati duecento
Il lavoro era tutto sulle sue spalle
la casa, la terra,il bucato,i malati e i bambini.
Qualche chiacchierata la facevano pure
ma attenzione a non spazientire i parenti.
Loro il “Baretto” non l’avevano sotto casa
si davano l’appuntamento alla fontana pubblica.
Portavano il cesto dei panni da lavare e l’inginocchiatoio
per lavare senza bagnarsi abito e grembiule
quando pioveva lavavano al mastello di legno
e prendevano l’acqua col secchio dal pozzo.
La zia Lina metteva le pezze nelle lenzuola
e del vero lenzuolo rimaneva poco.
Tutto a mano facevano le cuciture e il lenzuolo a quadretti
era una bellezza geometrica da contemplare
Per i bachi da seta dovevano procurare la foglia di gelso
perchè producessero la nuova seta.
Vestivano abiti scuri perchè i colorati non erano seri:
la gioventù di oggi vuole solo gli abiti neri.
FRANCA CAZZANIGA
Mi piacciono le poesie o più precisamente le persone che vogliono esprimersi con le poesie.Esprimono umanità e voglia di comunicazione con gli strumenti di espressione di cui dispongono.
Non mi piacciono i cartelli stradali in dialetto perchè sono una bieca strumentalizzazione a fini politici e che nulla hanno in comune con la valorizzazione culturale.I cartelli in dialetto sono uno spreco di denaro pubblico,abbruttiscono le strade e dividono culturalmente anzichè aggregare.
speriamo scompaiano presto insieme alla sottocultura che li ha prodotti.
BRIG1