Da maggio a settembre 2012, ogni prima domenica del mese a Barzanò (Lecco), visite guidate gratuite con guide esperte alla scoperta del fonte battesimale ottagonale in pietra di Verona, la suggestiva cripta e la cupola bizantina completamente rivestita dal prezioso ciclo d’affreschi databile all’XI secolo.
Barzanò (Lecco) – Sarà inaugurata domenica 15 aprile alle ore 15,30 la prima edizione di VISITA LA CANONICA, un’iniziativa che ogni prima domenica del mese fino al 2 settembre consentirà visite gratuite condotte da personale specializzato all’antica chiesa del X secolo.
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VISITA LA CANONICA, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Barzanò e della Provincia di Lecco, è nata da un progetto dell’organizzazione di volontariato MOLO onlus in collaborazione con la Commissione Cultura e la Biblioteca Civica di Barzanò.
L’iniziativa culturale si propone come un momento concreto per avvicinare e far scoprire ai cittadini, anche ai più piccoli, uno dei maggiori tesori storici, artistici ed architettonici del nostro territorio riportato al suo antico splendore dopo un lungo restauro durato una diecina d’anni.
Orgoglio dei Barzanesi e oggetto di studi e tesi da parte di molti storici ed universitari, l’antico oratorio, grazie a questa iniziativa, schiude il suo imponente portone d’ingresso per mostrare il suo fonte battesimale ottagonale in pietra di Verona, la suggestiva cripta e la sua cupola bizantina completamente rivestita dal prezioso ciclo d’affreschi databile all’XI secolo. E per affascinare il visitatore con la sua storia, l’arte, la religione, le curiosità e i misteri che da sempre ruotano attorno a questo luogo ricco di spiritualità.
L’offerta culturale, ovvero l’ingresso e la visita guidata condotta in collaborazione le guide specializzate della Coop. BRIG, è fruibile in forma gratuita da tutti i cittadini residenti e non, amanti dell’arte e della cultura del territorio lombardo, in particolare da associazioni, circoli culturali e ricreativi, studenti e docenti di scuole di ogni ordine e grado, per condividere la bellezza di questo patrimonio eccezionale dal punto di vista artistico e storico.
L’ingresso e le visite guidate sono gratuiti ed è obbligatoria la prenotazione che è possibile effettuare entro le ore 17 del venerdì antecedente la domenica di apertura:
a) compilando il modulo disponibile presso la Biblioteca di Barzanò, in Via Paladini, 3.
Orari biblioteca:
Lunedì: dalle 16.00 alle 19.00
Martedì: dalle 09.30 alle 11.30
Mercoledì: dalle 15.00 alle 18.00
Giovedì: dalle 09.00 alle 12.00
Venerdì: dalle 15.00 alle 18.00
Domenica: dalle 10.30 alle 12.30
b) telefonado allo 039/9272150
c) inviando una mail a: biblioteca@comune.barzano.lc.it
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Calendario 2012
- ore 15,30 domenica 15 aprile, apertura straordinaria per l’inaugurazione della stagione 2012
- ore 15,30 domenica 6 maggio
- ore 17,00 domenica 3 giugno
- ore 17,00 domenica 1 luglio
- ore 17,00 domenica 5 agosto
- ore 17,00 domenica 2 settembre
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Si consiglia di presentarsi sul sagrato della Canonica un quarto d’ora prima dell’inizio della visita guidata che si effettuerà fino ad un massimo di 35 persone. Le visite avranno luogo anche in caso di pioggia.
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La Canonica
Le origini della piccola chiesa si perdono nella notte dei tempi. Allorchè l’imperatore Gioviano fece chiudere i templi pagani e Teodosio rese obbligatorio il culto cristiano nella città di Milano, parecchi Patrizi gentili, tenaci della religione dei loro padri e dell’antico impero, si rifugiarono nei villaggi lombardi della Insubria per acrificare agli antichi Dei impunemente: edificando perciò sacelli, delubri e rifugi. Fra questi fuoriusciti un certo Novelliano Pandaro venne a stabilirsi verso il 381 nel Pago di Barzanova, dove, per adempiere ad un voto eresse un delubro dedicato a Giove Summano. Questo delubro consisteva in origine in un corpo fabbrica quadrato di solidissime mura con finestrelle rettangolari a guisa di feritoie. In virtù della robusta costruzione l’edificio potè resistere all’urto del tempo e delle vicende. Verso il 700 fu restaurato e ridotto a chiesa cristiana.
Dalla forma delle colonne e dei capitelli e dalla struttura, in cui è inserita la porta, si può pensare che l’edificio, come appare oggi, possa risalire ad epoca longobarda, quando fu costruito il castello, poi distrutto nel 1222. Questa deduzione potrebbe spiegare anche il fatto che prima la chiesa, che sorgeva in cima al piccolo colle, ora si trovi su un fianco dell’altura che potrebbe essersi formata dall’accumulo delle macerie del castello distrutto. Nel corso dei secoli, l’edificio religioso ha subito alcuni ampliamenti e restauri: rifacimenti dei soffitti e ricostruzione del campanile (1611) per ordine del Card. Federico Borromeo, sulle rovine del vecchio caduto nel 1550.
All’interno sono rimasti i resti del battistero ottagonale con la vasca ad immersione costruita in marmi rossi. Una cupola ora andata perduta, sostenuta da otto colonnette in marmo bianco copriva il battistero al quale si accedeva scendendo alcuni gradini.
Nel secolo scorso la chiesa fu sottoposta a radicale restauro, che portò alla scoperta dell’ampliamento ottenuto con l’aggiunta della parte anteriore. Sulla facciata della piccola chiesa, sopra il portoncino d’ingresso, era ancora parzialmente visibile un affresco della Madonna con due angeli adoranti; il dipinto era decorato da una ghirlanda di melograni e viti, esempio della simbologia cristiana. Nella chiave del portale su una lapide bianca si legge un misterioso nome: “Qui fecit hoc opus appellatur Serin Petrus”.
(testo La Canonica di San Salvatore tratto dal sito del Comune di Barzanò).
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Scheda informativa della Canonica di San Salvatore
IL RESTAURO
Il 19 settembre 2010 la chiesa di San Salvatore è stata ufficialmente restituita al pubblico, dopo un lungo intervento di recupero, durato un decennio.
Anni di impegno e di lavoro per le ultime amministrazioni comunali di Barzanò, di ideali politici differenti ma entrambe alimentate dalla stessa volontà e ferme nel raggiungere lo stesso scopo: recuperare, conservare e restituire questo prezioso patrimonio storico ed architettonico ai barzanesi, prima che le pessime condizioni potessero comprometterlo per sempre.
L’intervento si è profilato da subito molto oneroso, le risorse necessarie non potevano sicuramente essere ricercate solo nel bilancio della comunità barzanese. Hanno così preso il via una serie contatti con Enti, sia pubblici che privati per il recupero di contributi dalla regione Lombardia, dalla Provincia e dalla Fondazione Cariplo.
Il programma d’interventi ha avuto inizio con l’affidamento del progetto di restauro e consolidamento strutturale con bando di gara nel 1999, vinto dall’associazione temporanea di professionisti costituita dall’arch. Paola Bassani, capogruppo, docente a contratto di restauro architettonico Politecnico di Milano – sede di Mantova, dall’ing. Prof. Lorenzo Jurina, professore associato di Tecnica della costruzioni Politecnico di Milano, dagli architetti arch.i Marco Cavallin e Marco Jadicicco Spinese.
Il progetto, dopo aver ottenuto l’autorizzazione delle Soprintendenze per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano e Soprintendenza Archeologica della Lombardia è stato presentato e successivamente accolto a contributo regionale FrisL/2004 a cui si è aggiunto, successivamente, un finanziamento della Fondazione Cariplo.
Nel corso degli anni 2005-2007 si è proceduto a eseguire i lavori edili e strutturali, appaltati alla ditta Engeco di Erba, con il consolidamento della cupola, delle murature in elevato e delle fondazioni del versante sud dell’edificio.
Dalla fine del mese di maggio 2009 si è dato invece avvio alle opere di restauro delle superfici interne, eseguite dalla ditta Luzzana Restauri di Civate, che ha operato con grande professionalità e competenza per restituire leggibilità all’opera salvaguardando la complessa stratificazione storica e riportanto gli affreschi ad una leggibilità e apprezzabilità estetica mai avute prima.
La Soprintendenza Archeologica della Lombardia ha invece condotto nel corso del 2010 una importante campagna di scavo archeologico che, pur non ancora esaustiva, ha portato ad importanti novità per la storia del monumento. Durante le prospezioni archeologiche è avvenuto il rinvenimento di emergenze architettoniche antecedenti l’XI secolo, che attestano le fasi antiche della chiesa, unitamente a numerose testimonianze dell’uso cimiteriale della stessa.
In conclusione, due sono stati gli interventi principali: da una parte, opere di consolidamento strutturale invisibili agli occhi del visitatore, per dare sicurezza e stabilità all’edificio e, dall’altra, il restauro dei preziosi affreschi. Anche le facciate esterne della chiesa sono state ripulite in modo da conservare l’aspetto creato dalla secolare età e dotate di un sistema di illuminazione notturna che valorizza la struttura romanica del monumento. In aggiunta si sono intraprese opere di recupero delle aree esterne che hanno riguardato il grande parco sulla collina retrostante la Canonica, ed il piazzale ed il sagrato di accesso all’edificio.
Nel bilancio dell’amministrazione comunale, gli importi dei lavori: restauro e consolidamento della Canonica di S. Salvatore € 556.491; variate scavo archeologico € 110.000; nuova pavimentazione e opere di arredo urbano piazzale e sagrato € 160.000.
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LA STORIA
La Canonica di Salvatore racconta la storia di Barzanò e della Brianza, anche se in maniera frammentaria per le scarsità di fonti scritte e i numerosi interventi e manomissioni che si sono sovrapposti nel corso dei secoli e che ne hanno modificato l’aspetto originario.
Le tappe certe delle vicende costruttive sono poche. La chiesa di San Salvatore fu edificata tra il VII e X secolo come oratorio campestre e con la vocazione cimiteriale, cosa confermata dagli scavi dei restauri nel corso dei quali sono state individuate numerose sepolture sia sotto il sagrato che nella pavimentazione interna.
Nel X secolo sotto il governo di Sigifredo e dei figlio Ugo e Berengario, assolse anche alle funzioni di cappella palatina dell’antica corte regia di Barzanò. Un secolo dopo il piccolo edificio venne sottoposto ad un importante rinnovamento e ad una profonda trasformazione architettonica per ordine dei vescovi di Como, in occasione dell’istituzione della Canonica di S. Salvatore o di un ltro evento per il quale purtroppo non si dispone di documentazione. Il corpo di fabbrica originale fu ampliato, probabilmente dal vescovo Alberico nel 1015 che, dopo essere entrato in possesso della corte ricevuta in dono dall’imperatore Enrico II, commissionò il rinnovamento architettonico e pittorico della chiesa secondo lo stile artistico del tempo.
Venne così aggiunta ad ovest una campata, dotata di una cripta e di una cupola sulla quale ora possiamo di nuovo ammirare il Cristo Pantocratore circondato dagli apostoli, affreschi realizzati secondo lo stile della tradizione bizantina e della cultura carolingia-ottoniana e che costituiscono l’elemento più interessante di tutto il complesso.
Tra il XIII e il XIV secolo, seguì la fondazione della Canonica presso la chiesa di San Salvatore, forse ad opera della storica famiglia Pirovano che possedeva un castello nelle vicinanze di Missaglia.
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GLI AFFRESCHI
Gli affreschi che ricoprono la cupola sono certamente l’aspetto più interessante di tutto il complesso di fabbrica; essi raccontano ai fedeli come una biblia pauperum la vita terrena di Cristo e la sua teofania nella Gerusalemme celeste.
Il percorso iconografico ha inizio nella seconda campata della chiesa, si sviluppa lungo le pareti laterali, dove sono raffigurate secondo uno schema narrativo le Storie dell’Infanzia e della Passione di Cristo. Prosegue sulla cupola, dove trionfa la raffigurazione iconica e sovrannaturale di Cristo benedicente circondato dai dodici Apostoli, da Maria che stringe al grembo il Bambino e da quattro aquile dipinte nei pennacchi, in luogo dei più tradizionali simboli degli evangelisti.
La parete meridionale conserva oggi soltanto due scene frammentarie delle “Storie dell’Infanzia di Cristo“, distrutte in gran parte per l’apertura di una nuova ampia finestra. Sopravvive, nella zona più alta, l’“Annunciazione“, collocata tra due piccole finestrelle contornate da cornici decorative dipinte. Più in basso sulla stessa parete si trova un altro frammento: il vecchio Simeone che nel Tempio di Gerusalemme riceve il Bambino dalle mani di Maria.
Meglio conservati sono gli affreschi della parte settentrionale, dove ancora chiaramente visibile una partizione in due registri orizzontali. In quello superiore si trova raffigurato, dopo una scena quasi del tutto scomparsa, l’”Ingresso di Cristo a Gerusalemme , nel registro inferiore, diviso in quattro riquadri, appaiono il “Cristo a giudizio davanti a Pilato“ e poi il “Cristo deriso; segue un terzo riquadro quasi del tutto scomparso, forse “Cristo davanti al Sinedrio“ o la “Salita al Calvario“. Infine è raffigurata la “Crocifissione“, scena purtroppo danneggiata in basso dall’apertura di una porta, ma conservata nella zona più alta. Qui il Cristo è rappresentato ancora vivo, le braccia rimontano lievemente sopra l’orizzonte mentre le mani sono aperte con il pollice in abduzione; la croce ha i bracci molto larghi contornati da una doppia sequenza “perlonata“ che ricorda le croci gemmate alto medievali; l’aureola di Gesù è sensibilmente spaziata, mentre ai lati della testa compaiono le mitiche raffigurazioni simboliche, scarsamente leggibili ma ancora riconoscibili del sole e della luna.”
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Dove si trova
La Canonica di San Salvatore è situata nella zona storica di Barzanò (Lecco), in via Castello.
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Progetto
Soggetti promotori:
organizzazione di volontariato MOLO onlus di Barzanò
Commissione Cultura
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Con il patrocinio di:
Assessorato alla Cultura del Comune di Barzanò – Provincia di Lecco
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In collaborazione con:
Biblioteca Civica di Barzanò
Coop. BRIG di Casatenovo (Lc)
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Sponsor Tecnico:
A.G. BELLAVITE di Missaglia (Lc)
Iniziativa positiva e qualificante per il nostro paese.Ricordo che l’apertura domenicale era una promessa elettorale del programma di Impegno Civico ;mi auguro che l’iniziativa possa assumere carattere di continuità anche nel periodo invernale.La scheda informativa è ricca di indicazioni e riferimenti storici necessari per l’inquadramento della struttura che rappresenta un punto qualificante del romanico lombardo ,tema culturale, in questi anni, molto studiato e approfondito per le sue particolarità e specificità.
Angelo