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Dopo il “Bottegone” parte la riqualificazione dell’ex Banca Popolare

Con l’inizio dei lavori avviati nei giorni scorsi sul tetto dell’ex Banca Popolare di Lecco un pezzo di storia importante del paese se ne va. Anche la ruspa ha fatto la sua apparizione in Piazza Fratelli Besana e avrà così inizio la demolizione della parte più abbandonata degli edifici che si trova in fondo al cortile dove fino a qualche giorno fa venivano posteggiate le auto della polizia municipale.

Il progetto di abbattimento e di ricostruzione interessa diversi edifici collocati in una zona centrale tra via Garibaldi e viale Manara. Innanzitutto la storica  macelleria Perego di via Garibaldi che negli ultimi anni di esercizio dell’attività aveva cambiato denominazione diventando ”La Bottega “ con la vendita di salumi e formaggi di cui sono testimonianza i cartelli ancora bene in vista.

C’è poi l’ex Banca Popolare di Lecco, costruita negli anni 50 sull’area del giardino dei signori Perego posto sull’angolo tra le due vie. Su una parete del muro dell’ex istituto in viale Manara è ben in evidenza la targa di marmo con la scritta “Piazza Fratelli Besana” in onore di Carlo e Guerino Besana partigiani barzanesi morti sulle montagne della Valsassina.

Infine c’è tutta la parte retrostante che confina con il nuovo” Bottegone” ricostruito sulla stessa area del vecchio edificio abbattuto circa una decina d’anni fa.

Questa zona  fa anche da separazione tra il centro abitato e la zona collinare.

Entrando nel cortile ci si trova di fronte al locale macelleria che veniva usato allo scopo dalla famiglia Perego, lo stesso locale nel quale da alcuni anni Marcellino Corti e altri amici hanno allestito il presepio di Natale a scopo di beneficenza.

Ci sono poi le altre abitazioni ormai in stato di fatiscenza. In una di queste ha risieduto Ezio Viganò il famoso “Senen” che allora ritirava il rottame metallico ma anche tanti altri oggetti di cui si disfavano le famiglie e che oggi vengono valorizzate sui tavoli dello Svuotasoffitte in Piazza Mercato.

 

Proprio dietro queste case scorreva anche il torrente Brancale che raccoglieva le acque provenienti da Sirtori e dalla strada provinciale. Oggi è interrato per gran parte del suo percorso. Attraversa via Garibaldi e l’area di proprietà del Salumificio Beretta, scende poi nella zona delle scuole in via Da Vinci e emerge a poca distanza dalla Campagnola  proseguendo verso le piscine di Villanova.

Ora sulle ceneri del vecchio arriva il nuovo. Il progetto presentato è interessante perche dovrebbe contribuire a risolvere  alcune annose questioni che riguardano il miglioramento della viabilità e della pedonabilità.

E’ previsto su via Garibaldi un arretramento e allargamento della sede stradale quel tanto che basta per permettere la circolazione di veicoli a doppia corsia oggi regolamentata dal semaforo che in futuro verrebbe eliminato. Al piano terra in via Garibaldi , nel nuovo edificio che verrà ricostruito verrà ricavato un passaggio pedonale con porticato rendendo più sicuri i pedoni che oggi camminano su un marciapiede stretto e inadeguato.

Viene poi proposta una sistemazione dell’area di fronte al “Baretto” con la realizzazione di una piazzetta accessoriata da panche e aiuole e pavimentata con porfido e lastre di serizzo.

L’intero edificio sarà costituito da 3 unità commerciali/direzionali al piano terra, da 6 appartamenti al piano primo e da 6 al piano secondo nonché da vani a uso box e cantine al piano interrato.

La nuova costruzione verrà realizzata tenendo conto delle normative di legge e con le caratteristiche necessarie finalizzate al risparmio energetico.

Valentino Crippa


3 Comments Add Yours ↓

  1. Monica #
    1

    eravamo tutti abituati nel vedere la storica piazza di barzanò con i suoi edifici di vecchia data… se pensiamo che ne verranno costruiti di nuovi c’è solo una cosa da dire: sarà la cosa giusta? togliendo il semaforo cosa succederà??

    Monica

  2. Edoardo Colzani #
    2

    tutti nel vedere ormai vuota la piazza, dopo la demolizione dell’ex banca popolare, si lamentano (giustamente) del fatto che si procederà a una nuova edificazione. In effetti, chi in passato ci ha amministrato si è lasciato sfuggire l’occasione di ridefinire l’assetto del paese. Se le cose fossero andate diversamente oggi, al posto di un cantiere avremmo una bella area verde, un luogo di ritrovo e di aggregazione. Ma i nostri vecchi hanno mancato di lungimiranza politica. E così è ahinoi.

  3. Angelo #
    3

    Grazie per l’interessante contributo.
    Un elemento da precisare per completezza è la data prevista di conclusione dei lavori.
    Questo è importante anche perchè legato alla rimozione del semaforo.
    Angelo



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