124 Osservazioni e le rispettive controdeduzioni (comprese due dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente e dell’ASL) sono state tutte valutate e votate dal Consiglio comunale nelle sedute del 17 e 19 gennaio 2013 che hanno portato all’approvazione definitiva del nuovo strumento di governo del territorio (PGT) di Barzanò.
Non senza qualche polemica di troppo da parte di alcuni consiglieri di minoranza che hanno accusato l’amministrazione di avere informato poco la popolazione sul PGT.
Un accusa però di scarso fondamento. I cittadini sanno che il Sindaco con gli assessori e consiglieri ha fatto il giro del paese organizzando nel mese di maggio 2012 quattro incontri pubblici per illustrare le proposte del nuovo PGT, che tra l’altro per la ristrettezza dei tempi riconfermava in parte le proposte contenute in quello abbozzato dalla precedente amministrazione.
Anche il Barzanese ha svolto un importante ruolo di informazione ospitando in prima pagina nel numero di agosto 2012 distribuito a tutte le famiglie una intervista al Sindaco Giancarlo Aldeghi che spiegava in modo dettagliato le proposte dell’amministrazione comunale e il percorso che sarebbe stato compiuto dall’adozione all’approvazione definitiva del PGT.
Delle 124 osservazioni presentate ne sono state accolte il 24%, parzialmente accolte il 34% e non accolte il 42 % (fra queste ultime diverse erano anche quelle che toccavano lo stesso problema come per esempio quella del tracciato stradale previsto dal PGT in località S.Feriolo).
All’inizio della seduta del primo Consiglio comunale del 17 gennaio i tecnici che hanno predisposto il Piano hanno illustrato per conto dell’amministrazione i principi e i criteri di valutazione adottati :
1) Evitare nuove e ulteriori occupazioni di suolo rispetto al PGT adottato o al PRG vigente
2) Riconsiderare l’ambito territoriale assegnato in base a concreta evidenza richiamata in osservazione
3) Operare nella direzione di ridurre il carico insediativo ogni qualvolta richiesto dalle proprietà
4) Correggere refusi e incongruenze
5) Semplificare e rendere più chiaro il contenuto normativo, eliminando possibili contraddizioni, semplificando le procedure, rendendo più efficaci le modalità di attuazione
6) Semplificare il processo di attuazione
7) Incorporare le osservazioni degli Enti in quanto orientate a garantire una maggiore e più efficace salvaguardia del territorio e dell’ambiente
8) Tutelare e valorizzare il sistema ambientale, paesaggistico ed ecologico.
Si è poi passati a una tabella di confronto sui Dati Quantitativi fra il Piano adottato il 2 agosto 2012
e le proposte di Controdeduzione dell’amministrazione dalla quale sono emersi altri dati di interesse generale. Per quanto riguarda gli Ambiti di Trasformazione la superficie territoriale è stata ancora ridotta da 71.505 mq a 61.020 ( meno 15%).
Così come il volume edificabile che con l’adozione era di 93.388 metri cubi ed è passato a 88.516 mc ( meno 5%)
La popolazione teorica insediabile (120 metri cubi a abitante) è passata da 778 a 738 (meno 5%)
Sull’aggettivo “teorico” si può insistere molto (vedi articolo a parte sul Barzanese) che dimostra come in un momento di crisi economica la popolazione diminuisce anche in presenza di molte case a disposizione che rimangono vuote.
Infine riguardo all’incremento dell’occupazione di nuovo suolo si passa da un incremento contenuto nel PGT adottato dello 0,18% allo 0,15%. Un attenzione chiesta da molti cittadini e in parte apprezzata anche dalle minoranze consiliari che pure hanno votato contro il nuovo PGT.
Sul PGT c’è stata una informazione alla popolazione da parte dell’amministrazione comunale in vari momenti.Su questo aspetto nulla può essere obiettato.
Per le osservazioni dei cittadini purtroppo,come succede sempre,si rileva che queste puntano sempre e solo ad un interesse specifico e individuale.Molte osservazioni addirittura chiedevano senza problemi un forte arretramento rispetto ai valori di tutela ambientale e anche rispetto al PLIS Valletta.L’amministrazione comunale le ha giustamente respinte.Però questo è un aspetto che deve fare molto riflettere sul percorso culturale che deve essere affrontato.Non si riesce ancora, nelle nostre zone, a far emergere il valore collettivo come elemento primario.Gli interventi sono sempre lontani da una visione di sistema.Occorre rivedere la legge urbanistica,il ruolo dei comuni,creare un contrappeso alle decisioni locali per evitare il localismo e identificare i valori primari.Le aspettative private non devono rappresentare l’ossatura della pianificazione territoriale.Il percorso è lungo e,ancora oggi,non compaiono nuovi strumenti e scenari per un radicale e necessario mutamento di rotta.
Angelo Crippa