Ringrazio il Barzanese per lo spazio che mi offre sulla sua testata on line.
Una testata a cui sono affezionato e nella quale, da capogruppo di Impegno Civico, ho sempre
creduto e ritenuto bisognasse investire. Informare i cittadini è un dovere degli amministratori e
pertanto credo si debba fare un saggio uso di tutti i mezzi di stampa, in particolare quelli più giovani
e dinamici.
Il mio intervento su questa testata (il primo nella mia nuova veste) fa seguito a una lettera che ho
scriitto in data 26.4 alla Redazione di Casateonline sul tema della fusione dei comuni.
Si tratta di un tema di estrema importanza e su cui ritengo le realtà locali debbano quantoprima
avviare una profonda riflessione che coinvolga tutti i cittadini.
Il mio appello favorevole alla fusione si inserisce nel dibattito in corso, che ha visto esprimersi
favorevolmente alla fusione purtroppo troppo pochi amministratori.
Molta timidezza al riguardo, tant’è che ad oggi la soluzione di compromesso è rappresentata dalla
gestione in forma associata dei servizi.
Ancora forte in taluni casi il campanilismo di chi parla della necessità di preservare le identità
territoriali.
Parlare di fusione non significa cancellare le identità. Parlare di fusione oggi significa porsi un
problema ben più rilevante per i cittadini e cioè avere una pubblica amministrazione improntata ai
principi dell’efficienza e dell’efficacia di cui alla Costituzione repubblicana.
Significa parlare di costi a carico dei cittadini e di qualità dei servizi, mettendo mano
all’organizzazione interna dei comuni e incidendo sui costi della politica.
Quanto a Barzanò, come scrivevo altrove, abbiamo avviato un primo processo di apertura e
condivisione alle realtà limitrofe caratterizzato da un lato alla gestione associata del servizio di
Polizia Locale e dall’altro dalla valutazione dell’opportunità di un sistema gestionale intercomunale.
Primi importanti passi che denotano la volontà di ridurre i costi per il cittadino e offrire un servizio
migliore. Ottimo, nulla da eccepire.
Chiedo solo di prepararci – in ciò coinvolgendo anche la cittadinanza – al grande passo: la fusione
con Sirtori, Viganò, Cremella e Barzago.
Edoardo Colzani
Consigliere Comunale Indipendente
Assolutamente sensata la fusione!
Ottima proposta che ci riporta indietro al 1927 quando la “grande Barzano’ aveva già più di 6200 anime.prima che venissero decise le costituzioni di Municipi separati.
Allora c’erano bisogni più “seri”, ora più articolati e parzialmente risolvibili con sistemi elettronici.
Ad evitare che si pensi che a Barzano” si sia favorevoli,perché si crede di vincere la partita, dichiariamo subito neutrali e che si operi per il bene comune e non per campanilismo. Addirittura si potrebbe cambiare nome della nuova “supermunicipalita” in modo da preservare le identità singolie
ad integrazione, leggo oggi con interesse da Casateonline l’ipotesi formulata dal sindaco Ghezzi(Viganò) di condividere il segretario comunale con Barzago Barzanò Sirtori e Cremella.
Questo contributo è importante per aprire la discussione attorno a questo tema.La fusione determinerebbe risparmi ed economie di scala.C’è da valutare il percorso che possa salvaguardare le identità locali.Si è visto che l’associazione dei servizi,pur opportuna e necessaria,non sembra assumere il significato di momento prodromico alla fusione.Anzi direi che dilaziona la fusione e la rende più lontana.Per la fusione penso che occorra un deciso provvedimento governativo.Lo scenario alternativo è un progressivo svuotamento di funzioni determinato da scarsità di risorse.Penso che la fusione di Barzanò-Cremella-Sirtori-Vigano sia logica dal punto di vista territoriale e della storia pregressa.Trovo difficile l’ipotesi di Barzago considerando la collocazione territoriale ed anche il profilo “Autonomista “dei capaci amministratori di Barzago.
Angelo Crippa