Nell’ultimo Consiglio comunale del 31 luglio si è discusso molto sulla TARES la nuova tassa sui rifiuti e sui Servizi che riguarda la produzione dei rifiuti che dal 2013 sostituisce la TARSU in vigore fino al 2012.
Con la nuova tariffa comunale introdotta da una legge statale cambia notevolmente l’impostazione precedente. Innanzitutto i comuni sono tenuti a coprire al 100% i costi sul ciclo dei rifiuti, oltre le quote di ammortamento e la remunerazione degli investimenti nel comparto.
In secondo luogo la tariffa non è più basata unicamente sulla superficie degli immobili ma anche sul numero degli occupanti l’abitazione o nel caso delle attività sulla tipologia dei rifiuti prodotti.
Il concetto sul quale si regge il calcolo della tariffa è chiaro. Quando si passa a fare i conti per stabilire la misura della tariffa ci si accorge che grazie anche al fatto che lo Stato chiede 0,30 centesimi per ogni metro quadro di superficie il costo da sopportare indipendentemente dal numero di occupanti è più alto quasi in tutte le situazioni.
Per fare un esempio: una famiglia che occupa un appartamento di 100 metri quadrati nel 2012 pagava 96,60 euro di TARSU.
Nel 2013 con la stessa superficie la cifra da pagare sale a 110 euro se nell’appartamento risiede solo una persona, 155 due persone, 181 tre persone, 212 quattro, 246 cinque e 273 sei persone.
Per quanto riguarda le attività sarà la tipologia dei rifiuti la protagonista indiscussa dei cambiamenti delle tariffe 2013.
Bar, ristoranti, fruttivendoli, fioristi pagheranno di più e solo in alcuni casi ci saranno riduzioni. Mentre le attività che dimostrano di smaltire i rifiuti in proprio potranno ottenere sconti fino a un massimo del 40%.
Il comune ha deciso di spalmare gli introiti complessivi della tariffa con le stesse percentuali del 2012: il 60% sulle abitazioni e il 40% sulle utenzenon domestiche. Anche i pagamenti da parte dei cittadini verranno proposti in due rate. La prima rata entro fine ottobre e la seconda rata entro il mese di dicembre sempre del 2013.
il calcolo delle tariffe tares, che può portare all’aumento da lei citato,non è basato su scelte fantasiose del sindaco e della giunta, ma su norme precise dello stato, che introducono il principio per cui chi più produce rifiuto più paga (purtroppo penalizzando le famiglie numerose),alle amministrazioni comunali è data la possibilità di introdurre delle agevolazioni, ma le minori entrate derivanti da queste riduzioni devono obbligatoriamente essere recuperate sugli altri utenti.
Si tenga presente che nel totale da pagare 0,30€ al mq va pagato allo stato.
Comunque basta confrontare l’imposizione fiscale dei comuni limitrofi per capire che quella di Barzanò è fra le più basse.
Giancarlo Aldeghi
Sindaco di Barzanò
… alla faccia della politica di sostegno alle famiglie del Pd! Da 110 a 250 euro? Come si fa a mettere in conto figli di 3 e 5 anni!!!. Ma come avete fatto i calcoli! Impegno civico? Ciao ciao ciao