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Brianza: il dipinto di Livio Cazzaniga donato al Comune

Un paesaggio della Brianza. senza abitazioni nè persone, solo colori e suggestioni di un territorio che da sempre è al centro dei dipinti di Livio Cazzaniga. L’opera, donata al Comune di Barzanò, è stata scoperta ieri sul muro laterale dell’edificio che ospita la Biblioteca.

Livio Cazzaniga con il sindaco Giancarlo Aldeghi: alle spalle il dipinto "Brianza".

Livio Cazzaniga con il sindaco Giancarlo Aldeghi: alle spalle il dipinto “Brianza”.

E’ l’inizio di un piccolo percorso che vuole attirare l’attenzione dei cittadini su alcuni edifici storici di Barzanò – ha spiegato il sindaco Giancarlo Aldeghi durante l’inaugurazione -. Questo è stato per anni l’ex asilo, ha ospitato generazioni di Barzanesi, poi è diventato sede della Biblioteca e del Centro disabili. Continua a mantenere la sua funzione pubblica, ma soprattutto continua a essere uno dei luoghi della memoria storica del paese, un ruolo molto importante”.

Il momento scopertura del dipinto

Il momento in cui è stato scoperto del dipinto

“Presto – ha proseguito il sindaco – arriveranno altri dipinti nel lavatoio di via Ferrari, ma intanto ci stiamo organizzando per restaurare il lavatoio di San Feriolo, e vorremmo recuperare anche la fontana accanto al Comune: era un punto fondamentale, tutto il paese faceva riferimento a quel luogo per approvvigionarsi di acqua”.

Il pubblico che ha assitito all'inaugurazione

Il pubblico che ha assitito all’inaugurazione

“La prima persona a cui abbiamo pensato per inaugurare questo percorso di valorizzazione dei nostri luoghi, è stato Livio Cazzaniga, che ha già donato altre opere a Barzanò, come quella sull’edificio degli alpini, ed è presente in molte case con i suoi dipinti” ha proseguito il sindaco.

Livio Cazzaniga e Giancarlo Aldegi

Livio Cazzaniga e Giancarlo Aldeghi

Sono inoltre in arrivo altri progetti per la valorizzazione dei luoghi storici di Barzanò. L’Associazione Pensionati ha infatti realizzato un percorso, che sarà allestito a breve: una serie di cartelli che mostrano gli scorci come erano un tempo, con tanto di immagini fotografiche d’epoca. Saranno collocati in vari punti del paese, testimonianza delle trasformazioni avvenute in questi ultimi decenni. “Capire cosa eravamo – ha detto il sidaco Aldeghi – ci permette di capire chi vogliamo essere e dove vogliamo andare, evitando il rischio di prendere come esempio modelli che non ci appartengono. Il confronto con gli altri è importante, ma non dobbiamo mai dimenticare cosa siamo noi”.


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