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I Fratelli Besana nel cuore dei Barzanesi

Una mattinata intensa quella di domenica 19 ottobre trascorsa nel ricordo di due eroi della Resistenza italiana che hanno combattuto a viso aperto per la libertà.

Deposizione dei fiori sulle tombe dei Fratelli Besana del Sindaco Giancalo Aldeghi  e di Elio Spotti consigliere comunale di Introbio

Deposizione dei fiori sulle tombe dei Fratelli Besana del Sindaco Giancarlo Aldeghi e di Elio Spotti consigliere comunale di Introbio

L’occupazione nazista supportata dai fascisti risorti sotto la Repubblica di Salò pretendeva di comandare ancora imponendo a tutti i giovani di arruolarsi con le camicie nere ben sapendo che si avviavano verso una sconfitta storica.

Anche Guerino e Carlo Besana dovevano farlo altrimenti sarebbero stati ricercati in quanto considerati disertori. E’ quello che è avvenuto come ha puntualmente testimoniato il cugino dei Fratelli, Dante Besana residente in paese che nei momenti difficili del 1944 era un ragazzino di 8 anni.

Certe cose a quella età rimangono impresse nella mente.

E Dante nella sua testimonianza con ammirevole lucidità ha ricordato come i nazifascisti hanno trattato la mamma di Guerino e Carlo Besana signora Genoeffa.

Volevano le foto dei figli disertori per andare alla loro ricerca.

Volevano farla pagare a chi non voleva sottomettersi alla loro vile arroganza.

II tavolo dei relatori : da sinistra Dante Besana, Giuliana Vismara, Il Sidaco Giancarlo Aldeghi, il consigliere Elio Spotti e Alberto Magni dell'ANPI

II tavolo dei relatori : da sinistra Dante Besana, Giuliana Vismara, Il Sindaco Giancarlo Aldeghi, il consigliere Elio Spotti e Alberto Magni dell’ANPI

Loro si erano nascosti prima sulle colline di Barzanò, poi erano stati costretti a salire sulle montagne della Valsassina, a Introbio, poi su su fino alla bella conca di Biandino.

II tavolo dei relatori : da sinistra Dante Besana, Giuliana Vismara, Il Sindaco Giancarlo Aldeghi, il consigliere Elio Spotti e Alberto Magni dell'ANPI

II tavolo dei relatori : da sinistra Dante Besana, Giuliana Vismara, Il Sindaco Giancarlo Aldeghi, il consigliere Elio Spotti e Alberto Magni dell’ANPI

E’ qui a Introbio che la resistenza antifascista si è arricchita di un altra straordinaria testimonianza questa volta al femminile. Quella di Giuliana Vismara classe 1923 che con altre donne coraggiose ha offerto liberamente  il proprio contributo per liberare l’Italia rischiando di persona.

A 20 anni con la sua bicicletta partiva alle cinque del mattino da Barzanò e andava a Introbio a portare soldi che il Conte della Porta di Barzanò gli consegnava per aiutare i partigiani a resistere in situazioni difficilissime.

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Poi si recava al lavoro puntuale alle 8 del mattino alle Officine di Costamasnaga dove a attenderla in ufficio c’era un ufficiale tedesco sempre presente con il quale Giuliana cercava di intrattenere dei buoni rapporti che si sono rivelati utilissimi per ottenere dei lasciapassare e continuare la sua preziosa attività.              Nel ricordare i due fratelli che conosceva molto bene la signora Giuliana ha represso a fatica la commozione.

Tutti gli interventi del Sindaco Giancarlo Aldeghi, di Elio Spotti consigliere di Introbio e del rappresentante  dell’ANPI che hanno preceduto Dante e Giuliana sono stati molto puntuali e centrati sui temi importanti e decisivi di mantenere alto il richiamo alla memoria storica camminando insieme verso il futuro.

Per evitare che gli errori compiuti in passato non si possano più ripetere.


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