In questi giorni “il barzanese”ha voluto raccogliere le testimonianze di Rachele Colombo nuova centenaria che festeggerà sabato 6 giugno 2015 un traguardo che non è facilmente raggiungibile, quello di spegnere cento candeline.
La figlia Norma Besana, moglie del compianto Domenico Dolcini tra i fondatori di Mano Amica e dell’Associazione Pensionati Barzanesi ci riceve cordialmente nel suo appartamento al quartiere del“Villaggio”poco distante dalla Biblioteca Civica, dove vive da alcuni anni anche l’anziana madre che ci racconta con invidiabile lucidità i trascorsi della sua vita.
Una vita, quella di Rachele Colombo ( per tutti “Enrichetta”) nativa di Annone che era iniziata in modo traumatico.
A soli tre anni ci dice “ero già orfana di mamma e papà”
La grande pandemia influenzale “ spagnola”che si era abbattuta sul mondo tra il 1918 e il 1920 li uccise insieme a decine di milioni di persone, più di quelle che morirono nella guerra 1915-1918.
Chi si occupò di lei dopo essere rimasta orfana?
Fino all’età di 5 anni venni sballottata fra diverse famiglie di Annone. In seguito venni adottata da una coppia di Oggiono che non aveva figli e li ci rimasi fino all’età di 21 anni. Nel 1936 quando c’era la guerra in Abissinia mi sono sposata con Felice Besana di Barzanò, classe 1909 fratello di Guerino e Carlo Besana eroi della Resistenza.
Quanti figli ha avuto dal matrimonio con Felice?
Dal matrimonio ho avuto tre figlie. Nel 1939 è nata Norma. In seguito nel 1942 Marisa che mio marito non vide nascere perchè in quell’anno era stato richiamato alle armi in Sicilia. Poi fatto prigioniero venne inviato in Scozia dove rimase fino al 1946. Solo alla fine della guerra Felice come tantissimi giovani ebbe la possibilità di riabbracciare la famiglia e conoscere la nuova figlia. Ornella la più piccola venne invece alla luce nel 1951.
Ci racconti la sua vita a Barzanò
A Barzanò ci vivo ormai da 80 anni. Ho abitato in via Garibaldi appena sposata, poi in via Castello e per moltissimi anni ho vissuto con la famiglia in una casa di via Monsignor Colli proprio di fronte ai nuovi ambulatori di Piazza Mercato, e prima .
In questa nuova casa andammo a abitare nel 1958 grazie all’impegno e al lavoro di tutta la famiglia. Dal 1954 al 1958 gestivo nei locali della Cooperativa di Consumo di via Pirovano un negozio di alimentari, mentre le mie figlie Norma e Marisa insieme a mio marito Felice sempre nei locali della Cooperativa vendevano il vino e gestivano la Trattoria cucinando i pasti per gli avventori del tempo. Queste attività insieme alla apertura successiva di una piccolo negozio avuto in affitto a Casatenovo ci consentirono di affrontare le spese per la nuova casa.
Fino a quando è restata in questa casa?
Ci sono stata fino al 2010, quindi fino a 95 anni. Le figlie tutte sposate con la loro famiglia. Mio marito Felice morì nel 1995 a 87 anni e per 15 anni sono restata sola in via Colli. Poi sono venuta a vivere con mia figlia Norma e nella casa di via Colli è andato abitare mio nipote Alessandro. Tanti anni sono passati e la famiglia si è allargata. Ho 7 nipoti e 12 pronipoti più uno in arrivo a luglio.La figlia Norma ci dice …quando ci riuniamo tutti siamo in 40!
Ci congediamo da Enrichetta con un arrivederci all’anno prossimo… e lei di botto dice in dialetto
“sperem de no” facendo riferimento ai suoi acciacchi ma pensiamo noi anche a una piccola dose di scaramanzia. Solo la testa è a posto aggiunge…e questo è poco?