di Valentino Crippa
Se gli amministratori crederanno nel futuro delle aggregazioni comunali si creeranno le condizioni per spendere meno nella carta e nei passaggi burocratici che allungano i tempi di risposta ai bisogni dei cittadini,si avranno a disposizione più risorse per la realizzazione delle opere pubbliche creando lavoro vero e si potranno contenere e anche ridurre le tasse.
Sembra il paese dei balocchi quello illustrato dal Sindaco di Valsamoggia (ma anche dagli ex sindaci di Rovagnate e Perego) nella sala civica di Barzanò venerdì 22 aprile 2016. Una data da segnare sul calendario degli amministratori comunali del Casatese presenti alla serata perché le indicazioni emerse dalle relazioni sono state chiare su come si potrebbe amministrare la cosa pubblica in futuro.
Un futuro che da anni ha preso una direzione dalla quale non si tornerà indietro hanno spiegato nel loro intervento gli onorevoli Marilena Fabbri e Gianmario Fragomeli che ha firmato una proposta di legge provocatoria ma che ha avuto il pregio di accendere il dibattito anche da noi: accorpare i comuni sotto i 5000 abitanti che in Italia sono 5500 su 8000.
Ovviamente ha affermato l’on. Fabbri questa proposta di legge non diventerà legge e quindi non ci sarà nessun obbligo dei comuni di aggregarsi ma è certo che le nuove misure che sono allo studio avranno al loro interno un sistema di incentivi economici per chi si mette insieme e disincentivi per chi vuole far da sé (che in futuro non vuol più dire … fare per tre! ).
La realtà della esperienza che abbiamo fatto unendo 5 comuni ha affermato Daniele Ruscigno Sindaco di Valsamoggia (con una popolazione oggi di 30.000 abitanti) ci dice che se vogliamo un futuro migliore, occorre unire il personale dei comuni che operano nei vari settori, valorizzarlo tenendo conto anche delle aspirazioni di ognuno e soprattutto impiegarlo dove è più necessario.
La formazione del personale per nuove funzioni assume in questo senso molta importanza.
A proposito delle paure che vengono innalzate per impedire le aggregazioni. Non esiste pesce grosso che mangia il piccolo come nel caso di fusione o incorporazione fra comuni di diverse dimensioni. Ci sono invece opportunità di miglioramento per tutti in termini di servizi, di capacità di spesa in opere pubbliche, di risparmio di tempo nelle decisioni. Un solo Consiglio comunale, una sola Giunta, un solo Sindaco garantendo nello Statuto la rappresentanza delle varie comunità accorpate e tanti servizi diffusi sul territorio che permettono di essere ancora più vicini ai cittadini.
Dopo la fusione e le elezioni del nuovo Consiglio comunale il programma delle opere pubbliche pensato per l’intera legislatura è stato incredibilmente attuato in 18 mesi ha aggiunto il Sindaco di Valsamoggia. Ventuno milioni di euro di fatture sono state liquidate alle imprese soprattutto locali che hanno lavorato alla realizzazione delle opere.
Vengono in mente le possibilità di impiego di somme ingenti di avanzi di amministrazione che si aprono con le aggregazioni dei nostri comuni, ognuno dei quali ha dei sogni nel cassetto irrealizzabili senza percorrere la strada delle fusioni.
Come primo passo possono andare bene anche le unioni fra comuni dove vengono messe insieme le risorse del personale dei vari uffici, ma i doppioni rimangono. Ognuno il proprio bilancio comunale, ognuno il proprio Consiglio comunale, ognuno il proprio Sindaco ma i tempi delle decisioni si dilatano e i costi burocratici succhiano risorse che potrebbero essere impiegate per dare più servizi o opere necessarie.
E’ questa la ragione che ha convinto gli amministratori di Rovagnate e Perego (presenti con gli ex Sindaci alla serata con Paola Panzeri di Perego e Marco Panzeri di Rovagnate) a percorrere la strada della fusione dei due comuni attraverso il referendum che ha coinvolto democraticamente i cittadini dei due comuni che si sono espressi a maggioranza per il sì.
L’onorevole Fragomeli che come riconosciuto anche da un giornalista locale contrario alle fusioni, ha il pregio di non spaventarsi di fronte al dibattito acceso, ha elencato i benefici economici che le due fusioni della Valletta Brianza e di Verderio hanno ottenuto: oltre un milione di euro di trasferimenti in più all’anno, possibilità di impiegare le risorse ferme per il patto di stabilità cioè altri milioni di euro, e possibilità di sostituire il personale che va in pensione. Attenzione ha affermato: chi prima arriva meglio si accomoda perché le risorse che vengono stanziate a livello centrale vengono distribuite fra i comuni che non stanno fermi.
Il Sindaco di Barzanò Giancarlo Aldeghi che ha portato i saluti è stato elogiato in diversi interventi per il coraggio che ha avuto nel toccare un tema così delicato in piena campagna elettorale. Aldeghi ha risposto ringraziando ma anche affermando la cosa più semplice e naturale: gli amministratori che vogliono il meglio delle loro comunità devono saper ascoltare, tenersi informati, guardare al futuro prevederlo e possibilmente anticiparlo.
IL PROGETTO DI VALSAMOGGIA (vedi allegato)
Slides informative a cura dell’on. Gianmario Fragomeli (vedi allegato)