Gran bella serata quella trascorsa venerdì 12 maggio al centro sportivo Paolo VI da centinaia di persone, accorse da Barzanò e dal territorio per assistere all’esibizione dei Cori. I saluti iniziali ed i ringraziamenti sono stati portati da Don Giuseppe Scattolin e da Sergio Longoni, appassionato di questi gruppi e principale sponsor della serata.
Il gruppo più numeroso (40 componenti) e primo ad esibirsi, è stato il Coro Brianza di Missaglia, presieduto da Mario Scaccabarozzi. La brava presentatrice ha illustrato i brani, eseguiti con la consueta maestria dal gruppo diretto dal Maestro Fabio Trulzi. Fra i più noti, la Ninna Nanna del Contrabbandiere di Davide Van de Sfroos, poi brani melodici come “Volano le bianche” o temi riguardanti la vita di cortile dei nostri nonni come “Quel mat de Toni Rondola” o il divertentissimo Yakanaka Vhangeri.
E’ stata poi la volta del Coro Delphum di Dervio (circa 25 componenti) diretto dal Maestro Gianfranco Algarotti, un coro che è stato designato di recente come gruppo di interesse nazionale, un importante riconoscimento che riempie di orgoglio chi ne è parte. Dai canti tradizionali in dialetto della nostra terra lecchese a quelli del Canavese, abruzzesi e trentini. Fra questi ultimi “Sui monti fioccano” dedicato agli Alpini di Barzanò. Chi vorrà rivedere questo gruppo all’opera lo potrà fare dal 16 al 18 giugno quando a Dervio, Bellano e Varenna si ritroveranno Cori italiani ed esteri.
Infine il Gruppo Folclorico “La Brianzola” diretto dal Maestro Marco Formenti e presieduto da Riccardo Manzoni. Un gruppo che nel 2018 compirà ben 160 anni, composto da circa 35 elementi tra suonatori, cantori e danzatori che ha eseguito brani che si richiamano a strumenti e ai frutti del lavoro contadino, come la “ranza” ossia la falce e la pannocchia di granoturco.
I presenti sono rimasti favorevolmente impressionati per la presenza nel gruppo di giovanissimi. Saranno loro in futuro a tramandare il folclore e le tradizioni popolari della Brianza e della “Brianzola”.
Per concludere in bellezza, gli scambi di regali tra i gruppi ad opera dei presidenti ed il saluto del Parroco Don Renato Cameroni. Poi tutti e cento insieme sul palco a eseguire notissimi motivi ultimo dei quali (e non poteva mancare) “Amici miei” un inno all’amicizia vera cantato anche dal pubblico.