di Valentino Crippa
Era sepolto come un reperto archeologico. Abbandonato da almeno 50 anni. Usato spesso dalle nostre nonne per fare il bucato. Vi si lavavano e strizzavano lenzuola e vari indumenti dei numerosi componenti della famiglia di quei tempi ormai lontanissimi.
Si, stiamo parlando di uno dei lavatoi presenti sul territorio di Barzanò. Quello che si trova a pochi passi dall’ingresso alla piscina consortile di Villanova.
Questo era uno dei punti di ritrovo e di socialità per le donne del secolo scorso, da tempo archiviato come un ferrovecchio con l’avvento negli anni 60 dell’acqua potabile nelle case che ha rivoluzionato e migliorato le condizioni di vita delle popolazioni.
Nonostante questi cambiamenti il lavatoio mantiene sempre un posto importante nell’immaginario e nella memoria storica delle diverse generazioni. Lo scorrere lento dell’acqua che lo alimenta è rilassante, regala momenti di calma e tranquillità di cui c’è molto bisogno nella vita frenetica di oggi.
Il lavatoio di Villanova alimentato dal torrente Brancale che ha origine dalla collina di Sirtori, è ritornato alla luce grazie a Stefano Figini che da pochi anni è venuto abitare con la famiglia nelle sue vicinanze. Con il padre ha fatto un lavoro notevole, disboscando il roveto che avvolgeva la struttura. Adesso chi passa dalla strada comunale lo può vedere. Il lavoro fatto è molto e molto rimane ancora da fare.
Vanno tolti fango e sassi. Và ricostruita una parte del lavatoio. In particolare, un lato della vasca è stato gravemente danneggiato non dalle piene ma dalle radici degli alberi che si sono insinuate nel cemento e lo hanno spaccato.
Sarà necessario qualche intervento di muratori esperti e di altro lavoro volontario.
Ma l’inizio è davvero promettente per una rinascita di questo pezzo importante della nostra storia.
Anche da parte del Barzanese un grande GRAZIE a Stefano.