Cinque classi di terza media. Cinque mattine del mese di marzo 2022, insieme per scoprire il percorso storico fotografico di Barzanò, voluto e realizzato nel 2014 dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Associazione Pensionati. Un percorso che racconta una parte importante della storia del paese. Quella riguardante la realtà rurale e contadina della prima metà del secolo scorso.
La partenza all’ingresso delle scuole medie di via Da Vinci. Gli studenti sono stati accompagnati nel giro oltre che dalle insegnanti, da Valentino Crippa Presidente del Centro di Promozione Sociale Barzanese (ex Associazione Pensionati) e dall’assessore comunale Giovanni Sironi.
Sul percorso ben 50 cartelli sparsi in tutto il territorio comunale che dato il tempo limitato a disposizione non poteva essere visto per intero. Quindi si è optato scegliendo il centro paese dove sono dislocati più della metà delle fotografie esposte, che elenchiamo in questo breve articolo. I primi tre cartelli accanto alle entrate delle scuole medie, elementari e materna ritraggono scorci panoramici della collina, con le poche case del centro di Barzanò e la porzione di territorio compreso tra via Da Vinci e via Papa Giovanni, totalmente priva di edifici. Solo campi coltivati contornati dalla presenza dei gelsi, che con le loro foglie nutrivano i bachi da seta posti sui graticci posizionati come letti a castello anche nei locali delle abitazioni.
Poi passando dall’area Mézières si è saliti al cimitero comunale, inaugurato nel 1810. A poca distanza l’immagine della vecchia Cascina Pino abbattuta per far posto al complesso condominiale di fronte a una nota pasticceria.
Ed ecco la ex scuola elementare costruita nel 1930. In origine oltre al piano rialzato aveva solo il primo piano. Poi negli anni 60 era stato aggiunto un secondo piano per adibirlo a scuola media fino al 1980. In seguito, il definitivo trasferimento in via da Vinci.
Sulla parte opposta di via XX Settembre il camino del salumificio Beretta fa bella mostra in una foto aerea, dove si possono intravvedere le vie più storiche con i loro edifici. Ben visibile anche l’area della Cooperativa di Consumo fondata nel 1913 dai nostri nonni e bisnonni e sotto la zona alberata il Bocciodromo che ai tempi era scoperto come si può vedere in un cartello collocato sulla cancellata d’ingresso in via Pirovano.
Dal vicolo Claudio Cappelli (noto da sempre come “la Busa”) al Municipio una serie di quattro immagini mettono in evidenza i cambiamenti avvenuti nella Piazza Fratelli Besana. Più volte dopo il 1920, il monumento ai caduti della Grande guerra 1915-1918, fu rimosso per far posto ai nuovi edifici che ospitano ancora oggi le Banche. La destinazione finale del monumento come si sa ha interessato il vicino Parco delle Rimembranze inaugurato nel 1924. La stessa Piazza dove si trova anche il Municipio è stata per diversi anni anche il luogo dove si teneva il mercato settimanale, prima di essere trasferito in Piazza Mercato.
Poi un’occhiata alla fontana posta sul marciapiede vicino al Comune che serviva per abbeverare animali e persone del centro paese e il tema acqua oggetto di domande e confronto sulle difficoltà di ieri e le comodità di oggi. Pozzi, lavatoi ieri. Lavatrici e rubinetti di acqua potabile oggi, pronta all’uso ma con parsimonia evitando gli sprechi. Si sale verso Largo Diaz. Per ammirare la foto della Tramvia (Ul Gamba del Legn). E li che si trovava la stazione. A pochi passi dalla Tomba Manara. Fu Pio il figlio di Luciano Manara eroe del Risorgimento, che come Sindaco di Barzanò partecipò all’inaugurazione della Tramvia nel 1881. Dopo la sua soppressione nel 1917 per ragioni economiche (costi grande guerra) e anche di concorrenza (inaugurazione nel 1911 della Monza Molteno Lecco nota come “il Besanino”) nel 1930 venne realizzata la strada provinciale dove oggi passano 25.000 veicoli al giorno.
Verso la fine della mattinata, il clou delle visite davanti alla Tomba di Luciano Manara eroe del Risorgimento. Si scende in via Garibaldi e vicino alla casa dove trascorreva il periodo estivo la famiglia Manara, un’altra cartolina mostra il piccolo negozio della famiglia Longoni. Poi su verso via Castello passando davanti alla Villa Nava e Conte della Porta. Piccola salita e arrivo alla Canonica di S. Salvatore. Di fronte abitano gli eredi dei Paladini che hanno donato la bandiera del Risorgimento che è stata posta in una teca all’ingresso del Municipio. Quanta storia! Sulla via del ritorno si passa per la casa che fu di Cesira Besana una sorella dei Fratelli Besana dove è collocata la foto di chi ha donato la vita per la libertà. Infine, dopo aver fatto sosta al lavatoio di via Ferrari ormai noto come la fontana di Marcellino per averla valorizzata con i suoi presepi un altro cartello mostra il vecchio albergo S.Vito che insieme all’albergo Redaelli da sempre sono stati il fiore all’occhiello dell’ospitalità barzanese. Prima di rientrare in aula una sosta sul sagrato della chiesa parrocchiale dove sono collocati due cartelli che ne spiegano in sintesi la storia. Un’esperienza molto interessante e intensa, che ha fornito spunti di riflessione sia ai ragazzi che agli adulti che li hanno accompagnati.
È stato un bene sottolineare più volte l’importanza di tramandare la memoria storica. Chi tanti anni fa ha scattato le fotografie, trasformate spesso in cartoline, ha assolto a un “dovere di testimonianza” di cui noi tutti stiamo beneficiando oggi. Senza queste immagini sarebbe stato molto difficile raccontare i cambiamenti avvenuti nel nostro paese. Per questo la memoria storica rappresenta un valore prezioso per tutta la comunità.